Sono una creatura rozza e semplice
Sono una creatura rozza e semplice
e ti contemplo, Signore, con timore.
Genova, 1940
Il treno mi ha incatenato alla sua follia
Il treno mi ha incatenato alla sua follia
e mi ritrovo ebbro e girovago.
Adoro le montagne
segnate d’onnipotenza
adoro il mare e mi fa morire
nel silenzio delle sue isole.
I miei occhi
accompagnano le stelle
e vagano nei cieli
dove la vela bianca
si dibatte sperduta.
Roma, 1942
A San Salvatore Monferrato
Paese che m’hai fatto tuo nato
potrei contare
le tue zolle le tue piante
i tocchi delle tue campane
sfruscianti i muri
nelle tue nebbie
alle vendemmie dense di mosti
come colate.
Il paese nel rintocco
era il mio naufragio
dominato da un Dio
che si nascondeva.
1943
Sulla piazza
Sulla piazza
un fanciullo ripete il grido del rondone
soffiando in un disco di ferro.
E mi gonfia il cuore
il cigolare vario e cadenzato
di tanta festa.
Isola di pace la piazza.
Una vecchia raccolta nel mantello
mi riporta al paese.
Ostuni, 1943
Quando ero fanciullo possedevo.
Quando ero fanciullo
possedevo.
Il pane profumava
raccoglievo
piccoli fiori
Il nonno
era la mia torre
e mi porgeva
la chiave del mondo vero.
Si chiamava Pinot
un petto ossuto
due mani
con nocche come noci.
Vangava il campo
in fondo alla valle.
Fece una capanna
cavò un pozzo
piantò un melo
curò la vite.
1943
Barelle
Imbarellàti
i soldati
come fiori
avidi cercano la vita.
Dame bianche
ne coltivano tanti.
1943, fronte laziale
Colloquio col grillo
Sento stasera
il grillo del Piemonte
che mi entra nel cuore
come un trapano.
È voce che incatena
e fa sentire esiliati.
Siamo un flusso di nubi
che si gonfia e si sposta nel notturno
abbiamo spazio impalpabilità
e il leggero disfacimento
delle nebbie.
Diventiamo ritmo eterno
elemento fra elementi
incontro di ramo e cielo.
Gli elementi hanno moto tragico
inconscia prepotenza
mentre nell’intimo delle strutture
c’è un principio di quiete.
Geometria di stelle
paradiso di calcolo e di coscienza
realistico altare
dove le nostre preghiere
si scandiscono
umili e appagate
dove nasce l’unica pace
che è calma sicura
respiro vitale
concetto di attesa.
Queste cose ti dico
grillo
e la tua voce giunge alla luna.
1950
Ho portato per il mondo i profumi dell’estate
Ho portato per il mondo
i profumi dell’estate
le voci dell’infanzia
quando d’agosto sentivo
l’aria e i muri odorosi di mele:
la paglia ha sapore asprigno
il sambuco è amaro
il rovo con la mora è acidulo
il mattone sente ancora
lo striscio della lucertola
il sole è misto d’aria.
Sono nato d’agosto
ho l’estate nel sangue.
1952
Uomo che nudo stemperi terre di colore diverso
Uomo che nudo
stemperi terre di colore diverso
così trae l’ebbro dal succo
la forza della vitalità.
Il primo uomo dipinse
rigava la pietra con segni strani.
E un ciuffo di setole
s’impossessò degli uomini.
Una nube pei cieli
i colori dilagano
e la diga del cuore s’apre.
Ebbro dipingi sempre
svenati
se ti serve il rosso
tu possiedi molto
se il dubbio ti assale
preparati non crederti meschino
nutriti
del prato e della scorza d’un tronco
bevi
nella tua ciotola di cielo.
1952
Bianco come pace
Bianco come pace
bianco puro
bianco più bianco
bianco con una punta di giallo
bianco solare
bianco di luna
bianco con una punta di azzurro
bianco come luce
bianco con una punta di grigio
alba di mare
bianco teso
colore di speranza.
Roma 1960
A Alexander Calder
La tua freccia punta verso il cielo
mentre mia madre muore.
Ieri si è suicidato Rothko
alienazione facile
siamo costruttori del nulla
giocattoli dell’eternità.
Il braccio di mia madre
si fa osso
le sue rughe di pena
sono onde di mare
residuo anonimo
offerta totale.
Spoleto, 27 febbraio 1970
Felicità
Felicità
allaccio breve
boccaabocca
di colombe.
Milano, 1977
Il tempo ha scolpito le mie mani
l tempo ha scolpito le mie mani
le vene sono fiumi
ritrovo ossa si amici
non più viventi.
Scorrono i pensieri senza
la libellula della giovinezza.
La vita è mare di speranza
illusione attiva
carne-spirito-presenza.
Le mani di tutti gli uomini
Le mani di tutti gli uomini
sono un muro di pace.
Roma,1980
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